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Autore Alice in Wonderland
DeadSwan

Reg.: 05 Apr 2008
Messaggi: 1478
Da: Desda (es)
Inviato: 05-03-2010 12:30  
quote:
In data 2010-03-05 11:16, utopia scrive:
quote:
In data 2010-03-05 10:54, DeadSwan scrive:
L'ho visto, e mi è parso la più grossa occasione sprecata della carriera di Burton.


Mizzeca, non avrei saputo trovare parole migliori.
Che si sia troppo dato all'inseguimento del Blockbuster a tutti i costi? Che dici?
Mi interessa molto sapere il tuo parere, Dead.




Allora, per me il film raggiunge un picco di interesse con l'arrivo di Alice a Sottomondo, per poi scemare man mano che si avvicina alla scena del combattimento contro il drago da filmetto fantasy di serie B. Questo potrebbe ancora andare se fosse, appunto, un filmetto qualsiasi.
Ma il progetto invece è Burton che rifà Alice. Cioè un regista che si è fatto un nome che una continua elegia all'eccentricità, alle prese con una storia basata sull'esasperazione paradossale della logica, fino alla follia, e sulla apparente arbitrarietà dei sogni.
Che mi significa questa storiella da film fantasy?
Ciò che è più all'altezza del talento di Burton (anche se non è al meglio) è l'inventività visiva: non ricchissima, ma discreta. Solo che è un ben misero surrogato per l'inventività narrativa di "Alice". Che è stata sostituita con una storia dalla logica narrativa classicissima e facile, che non ha nulla del sogno, con spiegazioni e giustificazioni continue ("Alice" con gli spiegoni? Ma stiamo scherzando?!?). Prendete il Cappellaio Matto: per essere Matto mi sembrava fin troppo sensato. Né, d'altra parte, si ha la poeticità basata sul bizzarro del Burton dei vecchi tempi.
La regina rossa è l'unico personaggio che ha qualcosa dell'atmosfera di "Alice", e qualcosa dell'umanità dei freak che hanno reso famoso Burton. Qualcosa traspare anche da Alice, ma solo a momenti, e vederla conciata da Giovanna D'Arco ammazza tutto.
In breve, occasione sprecata. Alla grande.
_________________
Dresda, Sassonia, Germania
Se non riesci ad uscire dal tunnel, almeno arredalo

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utopia


Reg.: 29 Mag 2004
Messaggi: 14557
Da: Smaramaust (NA)
Inviato: 05-03-2010 12:49  
quote:
In data 2010-03-05 12:30, DeadSwan scrive:
Allora, per me il film raggiunge un picco di interesse con l'arrivo di Alice a Sottomondo,


Per me si salva fino alla tavolata con ghiro, leprotto bisestile e cappellaio.
Anzi, direi che il tocco burtoniano lo si ritrova in pieno proprio nel leprotto bisestile, tu che dici?

quote:
In data 2010-03-05 12:30, DeadSwan scrive:
per poi scemare man mano che si avvicina alla scena del combattimento contro il drago da filmetto fantasy di serie B. Questo potrebbe ancora andare se fosse, appunto, un filmetto qualsiasi.
Ma il progetto invece è Burton che rifà Alice. Cioè un regista che si è fatto un nome che una continua elegia all'eccentricità, alle prese con una storia basata sull'esasperazione paradossale della logica, fino alla follia, e sulla apparente arbitrarietà dei sogni.
Che mi significa questa storiella da film fantasy?


A me ha dato molto l'impressione de "Le Cronache di Narnia", di cui ho visto il primo e m'è bastato per non vederne mai più un altro solo capitolo.


quote:
In data 2010-03-05 12:30, DeadSwan scrive:
con spiegazioni e giustificazioni continue ("Alice" con gli spiegoni? Ma stiamo scherzando?!?).


Mentre cercava di uccidere il drago, sottolineerei.

quote:
In data 2010-03-05 12:30, DeadSwan scrive:
Prendete il Cappellaio Matto: per essere Matto mi sembrava fin troppo sensato.


Un cappellaio che è matto non cuce cappelli così perfetti!!!!!
_________________
Tutto dipende da dove vuoi andare... Non importa che strada prendi!

Happiness only real when shared.

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 05-03-2010 14:48  
ero curioso di leggere i primi commenti "del pubblico", mi pare quindi che la pensiamo allo stesso modo su tutto.
Il perosnaggio della regina di cuori è mal sfruttato, lascia intravedere qualcosa di più con la ben più inquietante sorella (quel bianco su nero della Hathaway è molto di burton) che invece poi se ne va via quieta quieta. Un vero peccato, lì sì che ci si poteva giocare qualche carta.
_________________
Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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Richmondo

Reg.: 04 Feb 2008
Messaggi: 2533
Da: Genova (GE)
Inviato: 05-03-2010 15:18  
quote:
In data 2010-03-05 14:48, gatsby scrive:
ero curioso di leggere i primi commenti "del pubblico...




Ahahaha...
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E' meglio essere belli che essere buoni. Ma è meglio essere buoni che essere brutti.

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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 05-03-2010 17:54  
quote:
In data 2010-03-05 15:18, Richmondo scrive:
quote:
In data 2010-03-05 14:48, gatsby scrive:
ero curioso di leggere i primi commenti "del pubblico...




Ahahaha...




Ammetto di aver riso anch'io...
_________________
Inland Empire non l'ho visto e non mi piace

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ZoraGhost

Reg.: 15 Feb 2005
Messaggi: 2383
Da: House Domina (es)
Inviato: 06-03-2010 11:47  
Come non reagire a quest'affermazione se non con risate o epiteti, d'altronde?
_________________
Ho visto troppa crudeltà in questa casa, per volerne infliggere.

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 06-03-2010 14:46  
un giorno vi spiego l'utilizzo delle virgolette
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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 06-03-2010 17:05  
Ma non c'è proprio nulla da spiegare, le virgolette, in questo caso (come anche nel parlato), indicano un'allusione, e/o una sdrammatizzazione, e/o una caricatura ironica del termine... In questo caso, certamente, si tratta di una sdrammatizzazione, un prendere le distanze dal senso ghettizzante che possiede all'interno della tua frase. Il fatto è che quel termine, caricato o scaricato nel senso, utilizato come termine di paragone si presta comunque al gioco di distinzione, o per dirla alla Derrida, di differanza. Il senso reale non passa nè per le virgolette nè per la mancanza di esse, ma passa per il verdetto tra le righe, che è appunto quello raggiunto attraverso il "io diverso dal" e non "pubblico".
Quindi sì, fa molto ridere.

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 06-03-2010 18:33  
quote:
In data 2010-03-06 17:05, Marienbad scrive:
Ma non c'è proprio nulla da spiegare, le virgolette, in questo caso (come anche nel parlato), indicano un'allusione, e/o una sdrammatizzazione, e/o una caricatura ironica del termine... In questo caso, certamente, si tratta di una sdrammatizzazione, un prendere le distanze dal senso ghettizzante che possiede all'interno della tua frase. Il fatto è che quel termine, caricato o scaricato nel senso, utilizato come termine di paragone si presta comunque al gioco di distinzione, o per dirla alla Derrida, di differanza. Il senso reale non passa nè per le virgolette nè per la mancanza di esse, ma passa per il verdetto tra le righe, che è appunto quello raggiunto attraverso il "io diverso dal" e non "pubblico".
Quindi sì, fa molto ridere.



indicano semplicemente il fatto che non ci sia differenza tra chi scrive e "il pubblico", se non il fatto di averlo già visto in una proiezione stampa (ecco la differenza di cui parli), ma tu ci vedi quello che vuoi vedere, ti fa comodo così, per rimarcare, tu per prima, una tua superiorità che nessuno mette in dubbio. Fosse stato "ghettizante", non ci sarebbero state le virgolette, nè ora cercherei di non distinguermi dal "pubblico", cercando una marcia indietro che sarebbe, questa sì, piuttosto idiota.
Visto che studi cinema Marien e più volte ci hai dato modo di apprezzare la tua capacità di fare critica e un ottimo utilizzo della lingua italiana. Hai un talento, immagino che vorrai fare del cinema una parte importante del tuo futuro oltre ad esserlo già del tuo presente. Spero che fuori da un contesto virtuale i tuoi modi siano diversi perchè per cercare di cavare un ragno dal buco nell'ambito cinematografico, che sia la critica o altro, ci vuole prima di tutto un po' di tatto e umiltà.Esistono le eccezioni, ma di certo aumenti le tue possibilità quando invece di giudicare sempre con aria sprezzante, ci si mette, anche per finta, sullo stesso piano dell'interlocutore. Poi magari gli fai anche le stesse osservazioni, ma credo che l'effetto sia indubbiamente maggiore.
_________________
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Skizotrois

Reg.: 12 Nov 2007
Messaggi: 275
Da: Aosta (AO)
Inviato: 06-03-2010 19:13  
quote:
In data 2010-03-06 17:05, Marienbad scrive:
Ma non c'è proprio nulla da spiegare, le virgolette, in questo caso (come anche nel parlato), indicano un'allusione, e/o una sdrammatizzazione, e/o una caricatura ironica del termine... In questo caso, certamente, si tratta di una sdrammatizzazione, un prendere le distanze dal senso ghettizzante che possiede all'interno della tua frase. Il fatto è che quel termine, caricato o scaricato nel senso, utilizato come termine di paragone si presta comunque al gioco di distinzione, o per dirla alla Derrida, di differanza. Il senso reale non passa nè per le virgolette nè per la mancanza di esse, ma passa per il verdetto tra le righe, che è appunto quello raggiunto attraverso il "io diverso dal" e non "pubblico".
Quindi sì, fa molto ridere.



Ma non capisco perchè dai sempre interpretazioni fuorvianti, che presuppongono negli altri deliri di megalomania che invece appartengono a te e alla tua cricca
andrea ha semplicemente evidenziato che il giudizio di critica e pubblico in questo caso coincidono
non capisco cosa ci sia di ridere
a me fanno più ridere i tuoi evidenti problemi di personalità destrutturata che sembra volere vincere frustrazioni interne con aggressioni verbali esterne
e questo fa più rabbia perchè proviene da una persona che è indubbiamente preparata nel campo cinematografico, ma usa l'intelligenza come arma d'offesa...
_________________
"Saremmo voluti rimanere nella spensieratezza della nostra età, ma la vita ci fece crescere in fretta"

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Deeproad

Reg.: 08 Lug 2002
Messaggi: 25368
Da: Capocity (CA)
Inviato: 06-03-2010 21:34  
quote:
In data 2010-03-06 19:13, Skizotrois scrive:
Ma non c'è proprio nulla da spiegare



Ma si che c'è. Marien conosce Zora e sa cosa intende. Io conosco Zora e ho interpretato allo stesso modo. Poi magari ho sbagliato, ma in questo caso sarebbe Zora ad essersi espresso male.

quote:
In data 2010-03-06 19:13, Skizotrois scrive:
andrea ha semplicemente evidenziato che il giudizio di critica e pubblico in questo caso coincidono



Può darsi e, conoscendolo, ci credo. Però messa così, sembrava una presa per il culo non da poco. E infatti mi ha fatto ridere moltissimo al di là delle intenzioni.

_________________
Attenzione! I contenuti e le ideologie espresse da questo utente
non riflettono necessariamente la loro immagine allo specchio.


[ Questo messaggio è stato modificato da: Deeproad il 06-03-2010 alle 21:35 ]

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HaroldKid

Reg.: 11 Gen 2009
Messaggi: 4589
Da: milano (MI)
Inviato: 06-03-2010 21:51  
quote:
In data 2010-03-06 18:33, gatsby scrive:
quote:
In data 2010-03-06 17:05, Marienbad scrive:
Ma non c'è proprio nulla da spiegare, le virgolette, in questo caso (come anche nel parlato), indicano un'allusione, e/o una sdrammatizzazione, e/o una caricatura ironica del termine... In questo caso, certamente, si tratta di una sdrammatizzazione, un prendere le distanze dal senso ghettizzante che possiede all'interno della tua frase. Il fatto è che quel termine, caricato o scaricato nel senso, utilizato come termine di paragone si presta comunque al gioco di distinzione, o per dirla alla Derrida, di differanza. Il senso reale non passa nè per le virgolette nè per la mancanza di esse, ma passa per il verdetto tra le righe, che è appunto quello raggiunto attraverso il "io diverso dal" e non "pubblico".
Quindi sì, fa molto ridere.



indicano semplicemente il fatto che non ci sia differenza tra chi scrive e "il pubblico", se non il fatto di averlo già visto in una proiezione stampa (ecco la differenza di cui parli), ma tu ci vedi quello che vuoi vedere, ti fa comodo così, per rimarcare, tu per prima, una tua superiorità che nessuno mette in dubbio. Fosse stato "ghettizante", non ci sarebbero state le virgolette, nè ora cercherei di non distinguermi dal "pubblico", cercando una marcia indietro che sarebbe, questa sì, piuttosto idiota.
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Anche perchè francamente infilare Derridà (e mi diverto a scriverlo da zoticone) in una congiuntura del genere è la classica mossa che fa cadere le palle a chi legge.
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utopia


Reg.: 29 Mag 2004
Messaggi: 14557
Da: Smaramaust (NA)
Inviato: 07-03-2010 11:48  
quote:
In data 2010-03-06 21:34, Deeproad scrive:
quote:
In data 2010-03-06 19:13, Skizotrois scrive:
andrea ha semplicemente evidenziato che il giudizio di critica e pubblico in questo caso coincidono


Può darsi e, conoscendolo, ci credo. Però messa così, sembrava una presa per il culo non da poco. E infatti mi ha fatto ridere moltissimo al di là delle intenzioni.


Ma ridere perchè? Cioè perchè hai frainteso? Nel senso: lui scrive di cinema ed io no, quindi dire che lui è la critica ed io il pubblico (come Dead) mi sembra una semplice constatazione... Non una presa per il culo.
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Tutto dipende da dove vuoi andare... Non importa che strada prendi!

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Deeproad

Reg.: 08 Lug 2002
Messaggi: 25368
Da: Capocity (CA)
Inviato: 07-03-2010 21:08  
No 'spè, stai fraintendendo. I tuoi post non c'entrano proprio.
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utopia


Reg.: 29 Mag 2004
Messaggi: 14557
Da: Smaramaust (NA)
Inviato: 07-03-2010 21:20  
quote:
In data 2010-03-07 21:08, Deeproad scrive:
No 'spè, stai fraintendendo. I tuoi post non c'entrano proprio.


Lo sospettavo!

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